Questo sito utilizza cookie analitici e di profilazione sia propri sia di terze parti per offrirti una migliore esperienza utente, per mostrarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Leggi la privacy completa

Approfondimenti Fiscali

LA FLAT TAX PER LE IMPRESE

Quello della Flat Tax è un argomento dibattuto da tempo, ed in questo momento di grande attualità nel dibattito sulle diverse proposte di manovre economiche ritenute maggiormente efficaci secondo le diverse opinioni. La Flat Tax (traduzione letterale tassa piatta) consiste in un sistema fiscale caratterizzato da una sola aliquota fissa, differente perciò dalla aliquota progressiva IRPEF che come è noto aumenta proporzionalmente al reddito.

Senza entrare nel merito delle diverse opinioni sulla efficacia o meno della ipotetica applicazione di questo particolare sistema di tassazione, ma limitandosi al solo aspetto tecnico dei diversi sistemi di tassazione attualmente applicati in Italia, possono essere utili alcune precisazioni per una migliore comprensione da parte dei non addetti ai lavori del tema di cui si discute.

Secondo la definizione detta sopra la Flat Tax esiste in Italia già da moltissimi anni per le Società di capitali il cui reddito è effettivamente tassato con una aliquota unica IRES (attualmente 24%) che rimane invariata qualunque sia il reddito della Società. In questo caso si può correttamente definire Flat Tax la tassazione sul reddito delle Società, mentre è improprio definire Flat Tax l’attuale sistema di tassazione delle imprese minori che pur applicando al proprio reddito una aliquota fissa (15% ridotto al 5% per le nuove attività), utilizzano in realtà il Regime forfettario che è sostanzialmente diverso dalla Flat Tax.

Il Regime forfettario è stato introdotto nel sistema tributario italiano a partire dal 2015 per le imprese individuali con ricavi non superiori a 15.000 o 40.000 a seconda della tipologia di attività, ed è stato più volte modificato nel corso degli anni in particolare riguardo all’importo massimo di ricavi entro il quale è consentito utilizzare questo particolare regime, fino all’ultima modifica vigente dal 2019 che ha portato il limite di ricavi a 65.000 € annui.

La differenza tra Flat Tax e Regime forfettario non è di poco conto: infatti la Flat Tax secondo la definizione corrente prevede l’applicazione di una aliquota fissa al reddito effettivamente prodotto dall’impresa, quindi il reddito viene calcolato con il metodo ordinario (ricavi meno costi), ed il reddito così calcolato viene tassato con una aliquota fissa, sempre la stessa qualunque sia l’importo del reddito, mentre con il regime forfettario non si considerano i costi effettivamente sostenuti ma il reddito viene calcolato secondo una percentuale predefinita applicata al totale dei ricavi, ed è questo il risultato che viene tassato con una aliquota fissa.

In conclusione con il regime forfettario si applica effettivamente una aliquota fissa, ma su un reddito che non è quello reale bensì un reddito forfettizzato.

A causa di questo particolare meccanismo di calcolo il metodo del regime forfettario non sempre è vantaggioso per le imprese, non solo perché non considera i costi effettivi che spesso sono maggiori rispetto alla percentuale riconosciuta per legge, ma anche perché la tassazione secca sull’intero reddito che risulta dall’applicazione di queste percentuali in molti casi provoca un onere di tassazione maggiore di quello calcolato con il metodo ordinario delle aliquote progressive IRPEF, le quali prevedono invece un primo scaglione di “no tax area”.

In conclusione, nell’attuale ordinamento tributario italiano non esiste una Flat Tax per le imprese che non siano costituite in forma di Società di capitali, ma esiste dal 2015 il sistema forfettario per le imprese individuali di minori dimensioni.

Search