A partire dal mese di luglio 2020 gli stipendi netti dei dipendenti saranno un po' più alti per effetto della riduzione di quello che è comunemente chiamato “cuneo fiscale”. Con questa definizione ci si riferisce a quella parte di stipendio
che il datore di lavoro è obbligato a trattenere a titolo di imposte e contributi, per poi versarla all’Erario o agli Istituti previdenziali, quello che corrisponde in sostanza alla differenza tra “stipendio lordo” e “stipendio netto”.
Attraverso la riduzione di quella quota di imposte che il datore di lavoro deve trattenere e poi versare, si ottiene il risultato di ridurre questa differenza tra lordo e netto per cui a parità di stipendio lordo il dipendente avrà uno stipendio netto un po' più alto, senza aumento di costi complessivi a carico dell’azienda datore di lavoro.
E’ certamente un provvedimento utile per molti lavoratori dipendenti, provvedimento che con una semplificazione forse un po' troppo spinta viene presentato come portatore di “aumento di 100 € in busta paga”, ma in realtà non è proprio così o almeno non è così per tutti.
Va intanto precisato che la riduzione delle ritenute si applica agli stipendi fino a 40.000 € annui, e che nella fascia da 28.000 a 40.000 € annui l’aumento si riduce con un meccanismo proporzionale che porta a “zero” l’aumento sugli stipendi di 40.000 €. Semplificando di molto, l’aumento dello stipendio netto annuo sarà:
- 100 € mensili per gli stipendi fino a 28.000 € annui
- 80 € mensili per gli stipendi da 28.000 a 35.000 € annui
- Ridotto gradualmente DA 80 € fino a zero per gli stipendi da 35.000 a 40.000 € annui
Ma c’è ancora un’altra variabile perché l’aumento di 100 € mensile non riguarderà tutti, anzi riguarderà solo una parte e precisamente gli stipendi compresi tra 26.600 e 28.000 € annui. Questo succede perché gli stipendi fino a 26.600 annui percepivano già fino ad oggi il bonus di 80 € mensili (c.d. bonus Renzi) che viene sostituito da questo nuovo metodo di calcolo. Ancora semplificando, per gli stipendi fino a 26.600 € annui l’aumento reale non sarà perciò di 100 € ma di 20 € mensili.