A dieci anni dall’entrata in vigore della normativa che istituisce e regola i Contratti di Rete, sono numerosi gli studi dedicati a vario titolo a questo strumento aggregativo realizzati da autorevoli istituzioni di ricerca tra i quali,

per citarne solo alcuni, Centro Studi Confindustria, Infocamere ed alcune Università.

Il numero delle reti di impresa cresce costantemente nel tempo, segno evidente di una maggiore diffusione della consapevolezza che uno strumento aggregativo snello, e che non incide in nessun modo sull’autonomia gestionale e strategica dei singoli, è considerato utile e vantaggioso soprattutto dalle imprese di minori dimensioni.

I motivi che incoraggiano la partecipazione ai contratti di rete sono ben individuati e sono pressoché comuni a tutte le esperienze di contratto di rete attivi sul territorio nazionale:

• Migliorare la capacità di innovazione mediante la condivisione di investimenti in Ricerca e Sviluppo
• Aumentare il potere contrattuale nei confronti degli interlocutori commerciali
• Partecipare a bandi di gara e appalti aumentando le opportunità di acquisizione
• Attivare strategie condivise di marketing
• Condividere acquisti, forniture e tecnologie

Queste opportunità sono il motore di aggregazione che determina il costante aumento delle Imprese che decidono di aggregarsi in rete, ai quali si aggiungono gli evidenti vantaggi che sono documentati dagli studi di cui sopra che hanno analizzato le esperienze di rete sul territorio nazionale.

I dati evidenziano un significativo aumento del fatturato e degli addetti per le Imprese aggregate in rete, ed è particolarmente interessante e da sottolineare il fatto che la crescita è in termini percentuali tanto maggiore quanto più diminuisce la dimensione dell’impresa. Questo dimostra quindi che, in un tessuto economico caratterizzato da una grande frammentazione in microimprese, l’aggregazione in rete può essere uno strumento di grande utilità.