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Superbonus 110%

6 – LO SCONTO IN FATTURA E LA CESSIONE DEL CREDITO

di Matteo Tonelli

Detrazione, sconto in fattura o cessione del credito, sono le alternative di utilizzo del superbonus 110% tra le quali il committente può scegliere al fine di massimizzare i vantaggi fiscali dell’intervento sul fabbricato.

E’ importante perciò conoscere il funzionamento delle diverse opzioni, le relative procedure e tempistiche.

La detrazione fiscale

E’ la soluzione più semplice, più conosciuta e già ampiamente utilizzata da anni, e prevede l’utilizzo del beneficio fiscale attraverso la detrazione dalle imposte da pagare sulla dichiarazione dei redditi, in un numero di rate annuali di uguale importo che nel caso specifico del 110% è di 5 anni.

Si tratta della soluzione più semplice ma non sempre praticabile, o meglio non sempre conveniente, perché l’utilizzo è limitato all’importo delle imposte da versare per ciascun anno, con la conseguenza che nel caso la rata di detrazione fruibile fosse superiore alle imposte che risultano dalla dichiarazione dei redditi, la parte di credito eccedente non potrebbe essere recuperata nell’anno successivo e resterebbe inutilizzabile per “incapienza”. Per questo motivo la scelta di questa opzione richiede una valutazione attenta della propria situazione fiscale futura, soprattutto in questo caso specifico di detrazione particolarmente vantaggiosa e perciò di importo più elevato.

Lo sconto in fattura

Con questa modalità il contribuente può convertire la detrazione fiscale spettante in un “credito di imposta”  di uguale importo e concordare con il fornitore che esegue i lavori una decurtazione della fattura relativa agli stessi lavori.  

La decurtazione della fattura del fornitore può arrivare fino al 100% dell’importo da pagare, con il risultato che il committente rinunciando alla detrazione fiscale potrebbe sostanzialmente realizzare l’intero intervento senza o quasi nessun esborso finanziario.  Questa condizione sarà ovviamente determinata dagli specifici accordi contrattuali pattuiti tra committente e impresa.

A sua volta il fornitore recupera il contributo anticipato, che è pari all’importo della fattura non riscosso, sotto forma di credito di imposta per un importo pari alla detrazione del 110% che sarebbe spettata al committente, e potrà anch’esso utilizzare il credito in compensazione di imposte e contributi nell’arco di 5 anni in rate di uguale importo, oppure cedere totalmente o parzialmente il credito a terzi comprese banche e Istituti finanziari.

L’opzione per lo sconto in fattura deve essere obbligatoriamente esercitata entro la data di pagamento della fattura, e una volta comunicata non può più essere revocata.

La cessione del credito

L’opzione per la cessione del credito si realizza mediante la trasformazione della detrazione spettante al committente in credito di imposta immediatamente cedibile ad altri soggetti, compresi i fornitori le Banche e gli Istituti finanziari. A differenza di quanto avviene con lo sconto in fattura che come detto sopra deve essere dichiarato per opzione entro la data di pagamento della fattura, l’opzione per la cessione del credito potrà essere comunicata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui le spese sono state sostenute, ed inoltre la cessione del credito può essere effettuata anche per l’importo che residua dopo l’eventuale utilizzo della prima rata di detrazione diretta.

Opzioni per l’utilizzo

In entrambi i casi di sconto in fattura o di cessione del credito l’opzione potrà essere esercitata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori, che non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo ed ogni stato di avanzamento deve riferirsi al almeno il 30% dell’intervento.

E’ importante segnalare che le opzioni per lo sconto in fattura o per la cessione del credito danno la possibilità anche ai c.d. “incapienti” (salvo pochissime eccezioni) di convertire l’intera detrazione fiscale in credito di imposta, cioè anche il contribuente con reddito basso che non riuscirebbe ad utilizzare per intero la detrazione fiscale a compensazione delle imposte da versare, può comunque utilizzare in queste forme l’intera detrazione del 110% sugli interventi eseguiti.

 

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